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Pubblichiamo con piacere la lettera che Christian Longobardi ha dedicato a tutto lo staff tecnico, lo staff sanitario e ai suoi compagni di squadra del Parma 1913, ringraziandolo per tutto quello che ha fatto per il team gialloblu.

“Per la prima volta nella mia carriera avverto il desiderio di non essere ricordato, ma ho io la bramosia di ricordare…”

Il LONGO ci ha voluto salutare con queste parole, che già dopo poche righe ci hanno commosso:

“I calciatori gli allenatori i dirigenti, anche i presidenti le proprietà passano, la maglia resta!
È questa l’unica verità che conta!
Non c’è niente di romantico in tutto questo, fa’ parte del gioco, ma al tempo stesso rimane l’amore più fedele che esiste!
LA MAGLIA!
Ne ho indossate diverse in carriera e tutte le volte l ho fatto con l’orgoglio, la passione e la responsabilità di chi sa di non giocare solo per se stesso.
Sono arrivato a giocarmi una semifinale per andare in serie B davanti a 20.000 persone, ho calcato i campi impervi dell”Eccellenza tra l’intimità di parenti e amici.. sempre con lo stesso fuoco dentro!
Quello che non ti può essere insegnato da piccolo, guidato dal principio che l’uomo viene sempre, in ogni caso, prima del calciatore!
Ma, per la prima volta, nel mio percorso calcistico, non avverto il desiderio di essere ricordato, non ho la bramosia di aver fatto breccia nei cuori della gente, e nemmeno sento la necessità che gli addetti ai lavori abbiano apprezzato quanto ho fatto in campo! Per la prima volta, ho esclusivamente voglia di ricordare io, di non dimenticare ogni singolo istante vissuto in questa incredibile esperienza, infortunio compreso, poiché quello è stato il momento in cui ho veramente compreso cosa stavamo realizzando.
Quello che abbiamo vissuto fa’ parte dell’aspetto più difficile da creare nel calcio ed è un qualcosa che va al di là dei risultati del campo: io la chiamo alchimia!
Mi ritengo privilegiato, poiché negli ultimi due anni, a Sestri Levante e a Parma, ho avuto la grande fortuna di vivere queste alchimie così tanto diverse eppure così simili nella loro essenza. Un qualcosa che molti miei colleghi non hanno mai conosciuto.
Nessun protagonismo e, al tempo stesso, tutti protagonisti nel portare il proprio pesantissimo mattoncino!
In quel corteo che ci ha accompagnato alla prima giornata in casa c’era molto più di un gesto simbolico, c’era una città che si stringeva attorno a quello che nessuna mano, nessun fallimento, nessuna tempesta potrà mai scalfire!
È qualcosa di unico la maniera in cui la gente di Parma ha reagito a quanto accaduto, facendoci comprendere dal primo giorno cosa volesse dire indossare la Crociata, facendoci sentire, noi mestieranti della C e della D, al pari dei calciatori veri, senza alcun pregiudizio e apprezzando la nostra umanità prima ancora di vederci su di un campo di calcio!
È qualcosa di unico il modo in cui una proprietà abbia avuto un’idea e il coraggio di metterla in pratica affidandosi a quello che è stato il NOSTRO presidente e spingendosi ben oltre il conseguimento del risultato sportivo animati dalla voglia di fare un calcio diverso!
Ad oggi credo di poter dire in maniera obiettiva che abbiano costruito fondamenta solidissime guadagnando un credito: il credito di poter sbagliare poiché non bisognerà mai dimenticarsi da dove si è ripartiti!
Uno staff tecnico e medico di primo ordine in cui ognuno ha dato del suo meglio per metterci nelle condizioni migliori per poter avere un alto rendimento.
Un gruppo di ragazzi che si sono comportati da grandi uomini mettendo sempre e comunque l’obiettivo di squadra davanti a quelli personali!
Senza dimenticare i Paolo, i Matteo, gli Accursio, gli Alessio e potrei fare decine di altri nomi, di coloro che fanno il lavoro “sporco”, che lavorano nelle retrovie, che sono ugualmente fondamentali per le grandi imprese
A tutti va il mio personale ringraziamento e saluto.
Con l’augurio di continuare a costruire quel palazzo bellissimo e indistruttibile, un passo alla volta, senza frenesia, senza nessun protagonismo eppure protagonisti tutti insieme!!!”

Christian Longobardi