Di cosa si tratta?
La mammografia è una tecnica radiologica di diagnostica per immagini che permette uno studio accurato delle mammelle, garantendo la possibilità di individuare precocemente eventuali lesioni e anomalie anche di piccole dimensioni, come le microcalcificazioni.
La senologia è la branca della medicina che si occupa in modo specifico della prevenzione, diagnosi e cura delle patologie mammarie.
Oggi riveste un ruolo fondamentale nella medicina preventiva femminile, grazie a un approccio multidisciplinare che coinvolge radiologi, ginecologi, oncologi e chirurghi senologi.
L’obiettivo principale è la diagnosi precoce del tumore alla mammella, ma la senologia abbraccia anche lo studio di condizioni benigne come cisti, fibroadenomi, mastiti e alterazioni ormonali del tessuto mammario.
A cosa serve?
La mammografia consente di individuare un tumore in fase precoce, cioè quando le dimensioni sono molto piccole e perciò sono minori le possibilità di individuarlo tramite le palpazioni.
E’ necessario quindi che i controlli strumentali siano periodici e non saltuari.
L’importanza di un percorso senologico completo
Integrare la mammografia in un percorso senologico completo significa offrire alla paziente non solo un esame strumentale, ma una valutazione clinica personalizzata basata sull’anamnesi, l’esame obiettivo e, se necessario, l’utilizzo di tecniche complementari come l’ecografia mammaria, la risonanza magnetica o la biopsia mirata.
Nei centri specializzati come Radiologia Pasta, il percorso senologico è gestito con attenzione, riservatezza e continuità, garantendo un monitoraggio costante nel tempo e facilitando eventuali interventi terapeutici tempestivi.
Mammografia quando farla: la frequenza dell’esame
La periodicità tra un controllo e un altro varia da 12 a 18 mesi a seconda:
- dell’età delle donne: è stato dimostrato con certezza che la comparsa della malattia è legata all’età della donna per cui la sorveglianza deve iniziare intorno ai 35/40 anni senza più interrompersi;
- dell’esistenza o meno di fattori di rischio quali: l’età della prima gravidanza, il numero dei figli, la durata dell’allattamento, l’uso della pillola anticoncezionale, le terapie ormonali;
- se donne legate da vincoli di sangue (madre, figlia, sorella, zia, nonna) hanno avuto precedenti di tumore alla mammella è i controlli dovrebbero essere effettuati anche prima dei 40 anni.
Eventuali controindicazioni
- nelle donne in età fertile l’esame deve essere eseguito nella prima metà del ciclo, periodo in cui il seno è meno teso e quindi più facilmente comprimibile;
- L’esame è controindicato nelle donne in stato di gravidanza, soprattutto durante i primi tre mesi di gestazione;
- Nelle donne in fase post-menopausale è generalmente possibile eseguire l’indagine in qualunque momento.
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